Questo ritratto di Tomiz affascina molto per la rappresentazione della nuova società che si affacciava. I componenti di questa famiglia borghese guardano l'osservatore in una posa non più pittorica ma bensì di un taglio fotografico. Il pittore li rappresenta con grande realismo, raggiungendo una penetrazione psicologica che fa pensare alla "consapevolezza" dell'importanza del ruolo sociale dei personaggi.
In questo momento storico l'aristocrazia e la borghesia mettono in comune: le tradizioni d'eleganza e le conquiste prodigiose delle arti e scienze, trascinando il popolo su di una via di luce e civiltà in poche parole nella RESTAURAZIONE, Nella nuova società nata dalla Rivoluzione e dall'Impero, la borghesia ebbe un ruolo dominante, ma per affermare il loro ruolo fu necessario l'apporto della aristocrazia. Ci fu un livellamento economico, si eliminarono le gerarchie ereditarie, si ridistribuì la ricchezza facendo nascere l'uguaglianza dei cittadini. Ovviamente tutto questo non eliminò le differenze, ma le sostituì semplicemente in altre forme.
Ciò che la legge sanciva era l'eliminazione del lusso sfrenato nelle corti ed iniziò un mondo borghese fondato sul risparmio, controllo e sobrietà. Questo non vuol dire che la borghesia rifiutava il lusso dell'aristochrazia, ma lo mascherava in chiave nuova e contemporanea, cioè nel "comfort" parola inglese, adottata nel vocabolario dell'epoca. Cioè con la rivoluzione industriale una innumerevole quantità di oggetti e beni invasero i mercari e le case della borghesia tanto che la tecnologia fornì pian piano i veri lussi del viver quotidiano: ACQUA, FUOCO, LUCE, che entrarono nelle case e la vita facendola diventare più "comoda" tanto che risultò da un vero e proprio lusso, un semplice ed utile abitudine del benessere quotidiano. Il tutto si traslò anche nell' arredamento ed abbigliamento dove si dava estremo valore all'economia e alla comodità tanto che nacque lo stile Biendermeier, un insieme di elementi neoclassici e roccocò trattati in toni minori.